LA GGIRANNOLA DER 34
Ce fussi a la ggirànnola jjerzera?
Ma eh? cche ffuntanoni! eh? cche scappate!
Quante bbattajjerie! che ccannonate!
Cristo, er monno de razzi che nun c'era!
E la vedessi quela lusce nera
C'ussciva da le fiamme illuminate?
Nun paréveno furie scatenate
Che vvienissin'a ffà nnas'e pprimiera?
E ll'Angelo che stava in de l'interno
De quer fume co ttutto er zu' palosso,
Nun pareva un demonio de l'inferno?
E 'r foco bbianco? e 'r foco verde? e 'r rosso?
Disce che inzino a cquelli der Governo
Je parze avé sti tre ccolori addosso!
6 aprile 1834
Giuseppe Gioachino Belli, Sonetti
Il mirabile spettacolo oggi
Dai versi in romanesco alla prosa in italiano
LA GIRANDOLA DEL '34
Ci fosti alla girandola ieri sera? Ma eh? che fontanoni! eh?che scappate! quante batterie! che cannonate! cristo, il mondo dei razzi che non c'era! e la vedesti quella luce nera che usciva dalle fiamme illuminate? non parevano furie scatenate che venissero a fare un asso e primiera? e l'Angelo che stava in mezzo a quel fumo con tutta la sua spada, non pareva un demonio dell'inferno? e il fuoco bianco? e il fuoco verde? e il rosso? dice che persino a quelli del Governo parve di avere questi tre colori addosso!
COSA ERA LA GIRANDOLA
Fuoco d'artificio artistico, ideato da Michelangelo e perfezionato dal Bernini, che prevedeva l'accensione programmata dei vari fuochi pirotecnici iniziando e finendo, generalmente, con circa 5000 razzi.
“torrenti di luce abbacinante, fiammate, razzi, balenii come fulmini che imitavano le tempeste, eruzioni di vulcani, fontane dai larghi e continui getti, ceste di fiori e poi giganteschi grappoli composti da una miriade di stelle di fuoco di tutti i colori, enormi ruote che giravano vorticosamente spandendo zampilli, velocissimi razzi che solcavano il cielo spegnendosi poi con fragore di scoppi o che si aprivano in alto assumendo l'aspetto di fantastiche piovre dai cento tentacoli”.
Nella sue note il Belli ci informa che
La “girandola” fu incendiata la sera del lunedì 31 marzo 1834, 2a festa di Pasqua, acl cospetta della LL.MM. del Regno delle sue Sicilie.
e che
Pretendono alcuni male informati che il Governo in quell'adunataccia di popolo sospettasse di alcun fastidio politico.